L’ultima bandiera

L’unità nazionale è da tempo in crisi. Nessuno più si sente italiano davvero. Non crediamo più nella Costituzione, nel Governo, nel Presidente, nelle Forze Armate. Non ci sono più punti di riferimento condivisi e credibili. O meglio, ce n’è solo uno: la Nazionale di calcio. La maglia azzurra è l’unica bandiera capace di unire Milano con Foggia, Vigevano con Cosenza. Ma ora anche questo ultimo baluardo inizia a vacillare.

Un video impazza su youtube; ha per protagonista Marchisio durante l’inno nazionale. Partita amichevole Svizzera – Italia. Pare, a detta di molti, che durante l’inno lo juventino canti che schiava di Roma ladrona Iddio la creò!

Se non abbiamo manco più la Nazionale che cosa ci resta? Se nella Nazionale di calcio serpeggia l’odio per la Nazione, che senso ha? Se l’ultima bandiera è stata ammainata non sarebbe meglio erigere una specie di muraglia cinese a sud del Po?

Questi i miei pensieri fino a stasera. Poi vado sul sito dell’ANSA, leggo che Calderoli chiede tagli al mondo del calcio. Il problema è che chiede tagli su premi che in realtà non sono neanche previsti. Secondo alcuni è solo l’ennesimo spot del Governo, un nuovo colpo d’immagine. Leggo le dichiarazioni dei due calciatori più rappresentativi della squadra:

Gigi Buffon: “I politici cavalcano sempre l’onda dei Mondiali per fare certe sparate per poi fare retromarcia se le cose vanno bene…

Cannavaro: “Siamo in un Paese ridicolo“.

Sarò cattivo o forse approfittatore, ma leggere queste dure repliche a Calderoli mi ha fatto sentire meglio. La Nazionale ancora si oppone agli spot leghisti. La Nazionale di calcio è ancora una istituzione italiana.

La maglia azzurra è ancora l’unica, l’ultima, bandiera italiana.

E’ poca roba, ma è pur sempre qualcosa.