Qualche giorno fa Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord, ha presentato un’interrogazione parlamentare al ministro dell’istruzione a proposito della lettura di un brano del diario di Anna Frank fatto in una scuola elementare. Il deputato si lamenta del fatto che in questo brano
vi è un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime e la descrizione è talmente dettagliata da suscitare inevitabilmente turbamento in bambini della scuola elementare
Wow, e che sarà mai? Pare che questo brano (in particolare si tratta della pagina del 24 marzo 1944) sia stato per lungo tempo censurato a causa della sua scabrosità. Proprio quello che fa per me!
Dopo una lunga caccia sono riuscito a trovare il brano incriminato: allora, siete pronti? Eccolo!
Volentieri chiederei a Peter se sa come è fatta una ragazza. […] Ma torniamo al fatto principale. Come si fa a spiegare come è fatta una cosa senza citare esempi? Proviamo… Dal davanti, quando si sta in piedi, si vedono solo i peli; ma tra le gambe in realtà ci sono come due cuscinetti, soffici e anche pelosi, che quando sei in piedi stanno attaccati, allora non si vede quello che c’è dentro.. se ci si siede allora si separano e in mezzo è rosso vivo, carnoso e schifoso.. nel punto più alto, tra le grandi labbra, c’è una piegolina di pelle che a guardar meglio è una specie di sferetta, e cioè il clitoride. Poi vengono le piccole labbra, anche loro stanno attaccate insieme, come fossero pieghe della pelle. Quando si aprono, dentro si vede un moncherino carnoso, non più grande della punta del mio dito. La parte superiore è porosa, a diversi forellini da cui esce l’urina. La parte inferiore sembra pelle normale, ma contiene la vagina. E’ rivestita di piegoline di pelle, quasi invisibile. Il buchino è talmente piccolo che non riesco quasi a immaginare come faccia un uomo a entrarci, e a maggior ragione un bimbo intero a uscirne. In questo buchino non riesci nemmeno a infilarci l’indice.
Ma..ma.. cos’e’ ‘sta roba? E’ piu’ palloso di una puntata di superquark! Se volete leggere il resto lo trovate qui, ma il tono continua a essere quello di un sussidiario delle elementari. E io che speravo in un po’ di sana pornografia. Ero tutto eccitato: e adesso che faccio? Non posso rimanere così a mezz’asta! Cerchiamo qualche altro autore… vediamo…oh, ho trovato delle lettere che Joyce ha scritto a sua moglie:
8 dicembre 1909
44 Fontenoy Street, Dublino.
Mia dolce puttanella Nora
Ho fatto come mi hai detto, sporca figliola, me lo sono menato due volte leggendo la tua lettera. Vado in sollucchero nel vedere che ami essere fottuta di culo. Sì, ora mi ricordo di quella notte in cui ti ho fottuta così a lungo il popò. Cara, quella è stata la scopata più memorabile che abbia mai fatto. Il cazzo è restato piantato in te per ore, fottendoti e rifottendoti la groppa. Sentivo le tue grosse natiche madide di sudore sotto il mio ventre e vedevo la tua faccia spiritata ed i tuoi occhi folli. Ad ogni colpo di coda che ti davo la tua lingua impudica guizzava fra le tue labbra e se ti davo un colpo molto più forte e profondo del solito, dei peti molli e grassi fuoriuscivano crepitando dal deretano. Avevi un culo pieno di peti quella notte, amore mio, e te li tiravo fuori a grappoli fottendoti, quei bei peti grassi, alcuni lunghi e ventosi, altri brevi, allegri e sfrigolanti e poi una gragnuola di minuscoli peti che si concludeva con una colata di umori che sgorgava dal tuo buco. È meraviglioso fottere una donna piena di peti e farli uscire ad uno ad uno ad ogni colpo di coda.
Porca… Qusta sì che è pornografia! Finalmente! E questo è solo un assaggio. Il resto lo trovate qui. Si trovano delle perle come:
Buona notte, piccola fighetta; mi coricherò e me lo menerò fino a che non ce ne sarà più. Scrivimi cose sempre più sporche, amore. Titillati il bottoncino mentre scrivi, così che te ne vengano di più sconce. Scrivi le parole sporche a stampatello e sottolineale e baciale e tienile un po’ pressate contro la tua figa morbida e bollente, amore, e tirati su la gonna un momento e sfregale contro il tuo culetto scoreggione. Fai di più se vuoi e mandami allora la lettera, mio dolce, sporco, uccellino fottitore dal culo scuro.
Joyce non ha usato il flusso di coscienza, ma un flusso l’ha comunque fatto…
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